Sebastiao Salgado – Maestri di fotografia (Vol. 1)
Per tutti gli appassionati di fotografia (e non solo), è in edicola a partire dal 3 ottobre fino a marzo 2019 la nuova iniziativa editoriale di National Geographic e La Repubblica dal titolo “Maestri di fotografia”. La collana al momento prevede sei uscite al prezzo di 11,90 euro più il prezzo della rivista o del quotidiano. Sei grandi fotografi e artisti contemporanei raccontati dallo scrittore e giornalista Mario Calabresi. In ogni uscita verranno riproposte le fotografie più famose e memorabili dei vari fotografi, intervallate da particolari aneddoti. In aggiunta al testo del giornalista, sarà presente una sezione, dove Alessia Tagliaventi, editor e docente di Storia della Fotografia, analizza tecnicamente ed interpreta alcune immagini dei diversi autori.
Il primo libro, che sono subito andato ad acquistare, è dedicato al fotoreporter brasiliano Sebastião Salgado, che è considerato uno tra i più grandi fotografi del nostro tempo. Con i suoi progetti – per citarne solo alcuni – dedicati al lavoro umano (La Mano dell’Uomo, 1994), alle migrazioni (In cammino, 2000) e al patrimonio naturale (Genesi, 2014), ha realizzato percorsi visivi e tematici davvero originali e coinvolgenti, basati sulla forza comunicativa della fotografia e sulla necessità di condividere problemi ma anche speranze e prospettive.
All’interno del libro è quindi possibile venire a conoscenza della vita del fotografo, delle sue scelte familiari e professionali, oltre che ammirare le sue fotografie più iconiche, rigorosamente in bianco e nero, facenti parte dei suoi progetti a lungo termine esposti in tutto il mondo.

Maestri di fotografia – Sebastião Salgado. Vol. 1
La copertina è flessibile e il formato del libro è quadrato. Ad occhio misurerà circa 25×25 cm. A mio avviso sufficientemente grande per poter apprezzare le foto contenute all’interno. Il volume inizia con un’intervista all’autore nel suo studio di Parigi, raccontata da Mario Calabresi. Non si tratta di una semplice intervista “domanda e risposta”, ma in questo caso il giornalista racconta in prima persona l’incontro e la conversazione con Salgado, inserendo alcune considerazioni personali, intervallate dal “virgolettato” del fotografo. Mentre la si legge, tra una riga e l’altra, lo sguardo viene inevitabilmente catturato dalle splendide fotografie che si trovano sulle facciate adiacenti al testo (almeno a me è capitato sempre).
“Se si guarda il mondo da lontano si ha una sensazione di pacificazione – mi dice Salgado e mentre lo guardo, penso che sono le stesse identiche parole che pronunciano anche gli astronauti, che tornano dallo spazio innamorati della Terra – ogni panorama ha impiegato secoli, millenni, milioni di anni a formarsi, la gran parte degli alberi vive da più tempo di noi, dobbiamo averne rispetto perché siamo parte integrante di tutto questo, anche se siamo piccoli come formiche”.(Mario Calabresi)
Successivamente è inserita una parte dedicata alle fotografie, la più corposa del libro. Sfogliando queste pagine, è possibile avere una panoramica su quelli che sono stati i vari progetti portati avanti dal fotografo. Molti scatti sono abbastanza recenti, altri più datati. In ogni caso è un bel vedere.
Terminata la parte dedicate alle immagini, segue la sezione “Analisi tecnica”, a cura di Alessia Tagliaventi. Davvero interessante. Forse l’aspetto che differenzia questo libro da un generico libro su Salgado. L’unico appunto che mi permetto di fare è che mi sarebbe piaciuto se questa sezione fosse stata estesa a più fotografie. Sono solo cinque infatti le immagini analizzate dalla photoeditor.
Il libro si chiude infine con un estratto dell’intervista rilasciata, sempre a Mario Calabresi, da Salgado il 10 giugno 2016 durante il “Festival delle Idee” di Roma. Questa volta l’intervista è articolata con il classico meccanismo “domanda e risposta”. Piacevole anche questa conversazione anche se in alcuni punti vengono ripetuti alcuni concetti e alcuni discorsi già’ affrontati nella parte iniziale del libro.
Al libro su Salgado seguiranno quelli dedicati ad Alex Webb (correrò subito in edicola a comprarlo a novembre), Elliott Erwitt, Paolo Pellegrin, Paul Fusco e Gabriele Basilico. Tutti da non perdere. Alex Webb è particolarmente celebre per l’uso straordinario del colore e per la complessità delle composizioni delle sue fotografie. Elliott Erwitt è specializzato in fotografia pubblicitaria e documentaria ed è anche famoso per i suoi scatti in bianco e nero che ritraggono situazioni quotidiane assurde e ironiche. Paolo Pellegrin, membro dell’Agenzia Magnum dal 2001, è uno dei più importanti fotoreporter italiani e si occupa di tematiche sociali e di reportage di guerra. Paul Fusco è noto per i suoi lavori di fotogiornalismo. Gabriele Basilico, scomparso nel 2013, è forse il fotografo di architettura e paesaggi urbani più conosciuto al mondo con oltre 60 libri fotografici pubblicati e numerosi premi internazionali vinti.
Per maggiori informazioni, è possibile visitare la pagina dedicata al piano dell’opera sul sito del National Geographic.
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