Quel giorno in cui fotografai il matrimonio di “Bob Dylan”
“C’era amore nell’aria (…) New York. 7 agosto 1964. Il congresso dà al presidente Johnson pieni poteri sulla guerra in Vietnam, mentre lei studia pittura alla Cooper Union e lui finisce di doppiarsi nel suo primo film importante. Lei gli dice che è sicura che sarà un successo. E i gatti sul tetto, pazzi d’amore, gridano nelle grondaie”.
Il testo non parla della storia d’amore della coppia immortalata nella foto, ma è estrapolato da una scena del film “Io non sono qui”, scritto da Todd Haynes e Oren Moverman e ispirato alla storia vera (falsa, autentica, reale, esagerata, immaginaria) di Bob Dylan, grande artista (poeta, genio) del nostro tempo (utilizzando alcune parole inserite nel trailer in italiano del film), fresco vincitore del Nobel della letteratura. Il film racconta la storia del cantautore cresciuto nel Minnesota, in sette distinti periodi della sua vita, interpretata da sei attori diversi. Un gran bel film, geniale per come è stato concepito e girato: ne consiglio la visione a chi ancora non l’ha visto. Qui di seguito trovate un estratto di pochi minuti, relativo al testo inserito all’inizio di questo articolo, l’inizio della storia d’amore tra Robbie e Claire.
Forse ora riguardando attentamente la foto in alto e in particolare lo sposo, intuirete il perché sono partito da tutto ciò. Ebbene sì meno di un mesetto fa, ho avuto l’onore di fotografare il matrimonio di Giuseppe “Bob Dylan” e di Teresa. Ricordo esattamente quando ci siamo incontrati la prima volta, dopo uno scambio di email e di telefonate, per firmare il contratto del loro servizio fotografico: subito mi sia balzata all’occhio questa somiglianza con il cantautore americano.
Dopo la cerimonia religiosa che è stata celebrata a Nicotera in provincia di Vibo Valentia, insieme a Michele (Cowefilms), mio collaboratore video, e alla coppia siamo stati nel centro del paese per la sessione in esterni. Nei momenti “morti”, parlando del più e del meno, è venuta fuori nel discorso questa somiglianza e si è iniziato a chiacchierare con loro su Bob Dylan e sulla musica in generale. Tra l’altro Giuseppe per lavoro fa il giornalista e critico musicale. Davvero una gran bella chiacchierata. Finiti gli esterni, Giuseppe si diresse verso la macchina ed entrò, mentre Teresa si attardava fuori a parlare con l’autista. Affacciandomi dal finestrino, vidi Giuseppe seduto dietro al centro del sedile posteriore: indossava degli occhiali da sole neri come la sua folta chioma riccia, stile Bob Dylan dei tempi che furono. Mi venne un’intuizione, quell’attimo di creatività che a volte ti assale e non sai spiegarti il perché, ma ne sei felice (ovviamente). Mi venne subito in mente una bellissima foto (di cui ignoro l’autore) scattata a Dylan dentro la sua auto, con gli occhiali da sole addosso e la sigaretta in mano e alcuni fans “attaccati” con il viso al finestrino dell’auto. Uno scatto stupendo. Chiamo Teresa e le dico di appoggiarsi al vetro del finestrino, chiedendole di assumere un’espressione del volto stupefatta, euforica. Click!
In fase di post-produzione ho sovrapposto alla mia foto quella originale di Bob dentro l’auto e, tecnicamente parlando ho diminuito l’opacità di quest’ultima e aumentato un po’ il contrasto, in modo da avere l’effetto che vedete nell’immagine finale. Gran parte del “lavoro” praticamente lo avevo già fatto in fase di scatto: infatti ricordavo esattamente la foto scattata a Dylan ed in particolare le posizioni che occupavano i soggetti nell’inquadratura. Ciò mi è stato utile al momento dello scatto, perché in questo modo sono riuscito poi a sovrapporre le due immagini senza far coincidere i fans con Teresa. La figura di Bob Dylan invece si sovrappone leggermente con Giuseppe ed era proprio questo l’effetto che volevo venisse fuori, quasi come se fossero la stessa persona e Bob rappresentasse Giuseppe immortalato in una frazione di secondo prima del passaggio all’istante successivo (lo scatto effettivo), dando l’idea del movimento.
Il matrimonio è poi proseguito con uno splendido ricevimento al Capo Sperone Resort di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria, allietato da ottima musica (non poteva essere altrimenti) con anche un mini-concerto dal vivo.
Dopo il taglio della torta, gli sposi ci dissero di aspettare ancora un altro po’ perché si sarebbero andati a cambiare e avrebbero proseguito la festa in abiti casual insieme agli amici più stretti e ai musicisti che avrebbero suonato live ancora per una mezzoretta. Ci chiesero di rimanere per riprendere anche qualche scena di questo momento. In attesa del ritorno degli sposi, mi misi a pensare tra me e me. Avrei voluto “chiudere in bellezza”, realizzando una foto particolare, originale, diversa dal solito. Questo è il risultato di quell’ultimo scatto, ma magari del come è stata realizzata ve ne parlerò un’altra volta.
L’ho intitolata “After wedding’s Party”.
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